lunedì 4 febbraio 2008

Kitchen - Banana Yoshimoto


Uno dei più bei libri di Banana Yoshimoto... forse il più bello in assoluto! Io lo adoro... l'ho letto e riletto, e ancora non mi stanco di riaprirlo! ^^
E' la storia di Mikage, che dopo aver perso i genitori, perde anche la nonna con cui viveva restando così sola.
Si trasferisce allora a casa di Yuichi suo compagno di università e amico della nonna, che vive con la madre, Eriko. Più avanti scoprirà che Eriko in realtà è il padre di Yuichi, che è diventato donna dopo la morte della moglie. Grazie a questa convivenza Mikage ritrova il suo equilibrio perduto.
Dopo alcuni mesi la ragazza decide di tornare a vivere da sola, lascia l'università e si dedica alla sua grande passione, la cucina, diventando l'aiuto di una nota professionista.
Una notte Yuichi le telefona, dopo mesi che non si sentivano, e le dice che sua madre è morta, assasinata, alcuni mesi prima, da uno dei clienti del bar in cui lavorava... il ragazzo non aveva avuto il coraggio di dirglielo per tutto quel tempo... A Mikage cade il mondo addosso, si convince quasi che tutte le persone che ama siano destinate a morire. La mattina dopo viene a sapere che dovrà partire per lavoro... e non può rifiutare... la sera decide allora di stare vicino a Yuichi e dorme a casa del ragazzo.
Il giorno dopo una ragazza, compagna di Yuichi, si presenta da lei facendole una scenata di gelosia... dicendole che non può fare i propri comodi col ragazzo, e che, se ne è innamorata, deve prendersi anche gli obblighi derivanti da una relazione... le stesse cose le vengono ripetute da Chika-chan, una collega di Eriko... che inoltre le dice che Yuichi è partito, e le dice dove può trovarlo. Anche Mikage parte per il suo lavoro, e una sera si decide a telefonare al ragazzo,e capisce che probabilmente quella sarà l’ultima volta che lo sentirà, perché lui continuerà a fuggire da tutti. Decide allora... vuole raggiungerlo... anche se solo per una notte... arrivata all'albergo dove Yuichi alloggia irrompe nella sua camera dalla finestra... al mattino dopo riparte, ma risentirà il ragazzo telefonicamente prima che il suo viaggio di lavoro finisca... Yuichi è tornato a Tokyo, lei tornerà la sera... si danno appuntamento per cenare insieme a casa.

Il libro parla della solitudine giovanile; il titolo deriva dall'ossessione della protagonista per la cucina, simbolo della sua ricerca di protezione e di calore; metafora della faticosa ricerca della dimensione familiare perduta, ma sempre desiderata.

“Siamo rimaste solo io e la cucina. Mi sembra un po’ meglio che pensare che sono rimasta proprio sola. Nei momenti in cui sono molto stanca, mi succede spesso di fantasticare. Penso che quando verrà il momento di morire, vorrei che fosse in cucina. Che io mi trovi da sola in un posto freddo, o al caldo insieme a qualcuno, mi piacerebbe poterlo affrontare senza paura. Magari fosse in cucina!”

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo questo libro,come del resto tutti i libri della Yoshimoto!
La trovo una grande autrice,capace di profonde riflessioni e di descriverci il Giappone attraverso le sue parole!! A volte poi nei suoi libri si ha come l'impressione di leggere un manga!!
Personalmente consiglio anche "L'abito di piume" e "Tsugumi"!
p.s. Complimenti per la recensione! XD

Ichigo ha detto...

Grazie mille Francy!!! ^^
Sì... anche secondo me la Yoshimoto è una grandissima autrice... io consiglio anche "L'ultima amante di Hachiko"... probabilmente più in là ne farò una recensione!!! ^^

Anonimo ha detto...

eccomi qui^^ che dire, questo è uno dei miei libri preferiti e sicuramente quello che adoro di più della yoshimoto!!! *_*
è profondo, toccante e delicato... ci sono anche delle citazioni nascoste che solo un conoscitore della letteratura giapponese può apprezzare -.- purtroppo il corso lo farò il prossimo anno.... cmq stupendo^^